
Il piano nazionale Transizione 4.0 (ex Industria 4.0) istituito con la Legge 232/2016 e successivamente riconfermato con le Leggi di Bilancio degli anni successivi, è attualmente prorogato al 30 giugno 2026, seppur con aliquote inferiori a quelle in vigore fino al 30 giugno 2023 (salvo la cosiddetta prenotazione del credito con versamento del 20% di acconto entro il 31 dicembre dell’anno precedente).
Attualmente l’aliquota di credito di imposta per investimenti in beni materiali interconnessi ricadenti nell’Allegato A della Legge 232/2016 è pari al 40% fino a 2,5 mln € per annualità, mentre per software e sistemi ricadenti in Allegato B è pari al 20%.
Tali percentuali andranno in diminuzione per le annualità 2023, 2024 e 2025, come di seguito specificato:
– beni materiali in Allegato A, 20% del costo per gli anni 2023-2025 (costo massimo ammissibile 2,5 mln €);
– beni immateriali in Allegato B, 20% del costo per il 2023, 15% per il 2024 e 10% per il 2025 (costo massimo ammissibile 1 mln €).
Pertanto le imprese hanno ancora notevole convenienza nell’utilizzare il piano Transizione 4.0 per abbattere il costo degli investimenti in macchinari, impianti e sistemi interconnessi, rinnovando e ottimizzando i propri impianti produttivi.
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